…dove l’ascolto dell’ultimo dà il ritmo agli altri, dove non è la nota stonata a contare ma la nota successiva che crea una nuova armonia. Una cucina di idee, un circolo in cui parlare di poesie, musica e filosofia: anche quella spiccia, di strada! Uno spazio che non si curi del tempo ma che lo contenga e che permetta di ri-sentirsi, anche poco alla volta, magari di fianco ad un buon the e due biscotti. Un angolo che riparta da noi stessi e ci permetta di muovere i primi passi in autonomia magari incerti ma nostri, sentiti, emozionanti e vivi. Questo è il mio sogno, il mio emporio delle emozioni, che gia’ si sta muovendo, che già  trova radici nella realtà, che a breve lascerà  la porta aperta a chi vorrà entrare.”

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