La farina chiese al fornaio :
“Quando diventerò una pagnotta?”
Il fornaio sorridendo
le rispose:
“Stai con gli altri ingredienti
datti il tempo di lievitare
e la forza di cuocere”

Il Gatto Re 👑😸

😸👑C’era una volta un gatto Re 😸👑

C’era una volta un gatto Re

che non si sapeva bene perchè

aveva addirittura sei piè

capaci di fare chissachè

forse uno perchè lo metteva sempre davanti a sè

uno anche perchè scriveva da per sè

la corona era storta e pressochè

con l’altra zampa va da sè

la rimetteva sempre in piè

acciderbacco quanti sè

dove è finito l’altro piè ?

chissà dov’è dov’è dov’è

chissà perché perché perché

Testo di Papi

Disegno di Nathan

Erbe di campo

Poco fa ero intento a lavare le erbe di campo donate dalla mia anziana vicina e riflettevo su quanto un lavoro così semplice, come mondare, tagliare, risciacquare con calma, sia sempre più necessario.

Ho pensato a quanti ragazzi sotto stress e adulti potrebbero trovarne respiro.

Pensate ad una scuola in cui scienze si insegni così: con il racconto degli anziani che portano la loro vita, con le insegnanti che lavano insieme ai ragazzi le erbe ed intanto preparano un pranzo.

Tramandando ai giovani (di tutte le età) il sapere, a sua volta ritrasformato dal fuoco alchemico della scoperta in un modo altro di vivere quell’esperienza, così conosciuta eppure così nuova.

non è vero insegnamento questo ?

O per lo meno, non potrebbe essere una strada …

Più lenta, più a passo d’uomo, più attenta ai piccoli dettagli ?

Buone erbe a tutti .

Bellezza e discount

Per scommessa sono entrato oggi all’inaugurazione di un grande discount della mia zona.

la scommessa prevedeva l’idea di trovare bellezza in una cosa in cui mai avrei pensato di trovarla.

Che sia nell’affrontare un disgustoso (per alcuni) piatto di broccoli o ascoltare una canzone di un gruppo per noi tremendo.

Beh fatto sta che mi sono ritrovato a vedere orde di persone in fila (penso da mezz’oretta buona) per acquistare questo o quell’articolo, famelici del super sconto di inaugurazione.

Oltre alle scene classiche di arraffo e scappo, di carrelli ricolmi di scorte per la terza guerra mondiale, mi son gustato una quantità di sorrisi da parte di chi forse, cercava nell’acquisto compulsivo, di placare una buona dose di dopamina… ma oltre a quello c’era molto altro.

C’erano anche sorrisi genuini, dei cassieri magari al primo impiego che finalmente uscivano dalla letargia del precariato, delle commesse che hanno fatto sforzi enormi per sbancalare e sistemare tutto per l’apertura. C’era la mano del marketing nel proporre (anche maliziosamente ammettiamolo) i prodotti all’altezza giusta per il target giusto … Ma c’era anche il compimento di un’ iniziazione, di un senso di bellezza di chi ci ha messo veramente impegno.

Ecco forse mi sarebbe piaciuto vedere qualcuno in più fermarsi a parlare con il personale e con una pacca sulla spalla, dirgli :”siete bravi, che bel lavoro, grazie per accoglierci, dai siete forti !” .

Tanto alla fine il supermixer aspirabriciole rotante andrà dimenticato nel cassetto, la spesa finirà in dispensa e la carta igienica… Beh dai si sa dove finisce … Ma quei sorrisi, le mani strette, il valore trasferito di quella fatica, forse si può estendere ad esperienza, a ricordo, ad un modo di vedere le cose con valore.

buona spesa a tutti !

Il giorno dopo San Valentino

Riflettevo ieri mentre ero all’Avis e l’infermiera cantava serena un pezzo anni 80 (mentre mi perforava la vena !) su quanto il dono dell’amore possa essere diverso per ognuno di noi.

Per alcuni può essere un gioco di coppie, per altri un senso di mancanza o esclusione, per altri il giorno per riconfermare la presenza del partner o una necessità imposta dalla routine del calendario.

Ogni risposta credo abbia per ognuno di noi una grande importanza ma è limitata al tempo, alle aspettative e paure…

Credo però che si possa nascondere anche una nuova bella possibilità ?

E se invece non cercassimo fuori la risposta ?

Se invece accogliessimo la nostra anima come amante da curare e rispettare tutti i giorni ?

Non potrebbe essere il primo punto per imparare a stare con gli altri ?

Buon dopo San Valentino a tutti !

Turista per sempre

Credo di aver vinto il primo premio a turista per sempre … Anche se a volte mi dimentico di riscuoterlo.Vi ricordate il gioco a premi stile gratta e vinci ? Ecco proprio quello …Solo che non passa per la lotteria nazionale ma per una consapevolezza interiore.

Mentre finivo di mangiare in un ristorante della mia città, mi sono ritrovato ad essere turista e come un piccolo colpo di fulmine mi sono accorto che forse forse una formula per essere Felici passa per l’essere turisti della vita .

Non tanto come: vedo, tocco, prendo un souvenir ma andando con la leggerezza di gustarsi quel che si scopre nella quotidianità, anche nelle difficoltà, nelle buche e gomme forate del viaggio… Come se fosse la prima volta, ogni giorno, ogni giorno.

E come ogni buon turista dal ritorno dal viaggio si racconta agli altri quel che si è visto, gustato, toccato e sentito. Un amico di armonie una volta mi disse :”Non è concepibile, avere una melodia in testa e non trasmetterla agli altri, è quasi blasfemo, come un torto al mondo” ! E credo avesse proprio ragione.

Anche se una diapositiva, video o fotografia non potrà mai portare la bellezza dell’essere lì, dal vivo.

Puoi solo mostrare la magia, poi tocca agli altri fare il viaggio. Ha del salvifico l’idea di essere turista, con gli occhi spalancati ed eccitati, un po’ di paura e incertezza di aver dimenticato di mettere il necessario nello zaino … E poi, e poi si … Vive ?

Buon gratta e vinci a tutti …

un ottavo

1/8 di secondo è il tempo che impiega l’occhio a fissare un’ immagine residua sulla retina.
Eppure l’immagine è già scappata via, è già passato.
Eppure tutto il mondo della cinematografia si basa su questo “difetto”, sulla capacità dell’occhio di ricordare quanto è successo poco prima.
Un’immagine latente così persistente da unirsi allo scatto successivo, creando così la magia dell’animazione, arrivando a 25/30 scatti al secondo.
E la magia ancora una volta la facciamo noi unendo con un presunto errore tecnico, passato e presente in un’illusione ottica, perché tutto sommato è solo quello, così forte.
Eppure non possiamo che rimanere affascinati dal movimento che porta.
Mi viene da chiedermi se continuare a cercare l’immagine residua, senza aggiungere quella nuova, viva e presente non sia una forma di immobilismo delle idee.
Mi chiedo se l’anima forse ha bisogno di un movimento per essere “animata, seppur millimetrico”, seppur infinitesimale, frame dopo frame … Già forse è un bene che i passetti siano piccoli piccoli, per evitare di proiettare già la storia, per evitare che l’anima…zione si perda in un salto così lungo, perché forse anche l’anima deve imparare, pian pianino la strada, mica potrà sapere tutto no ? Altrimenti mica se ne stava rintanata in fondo in fondo .
Uhm …
Forse è questo che significa la frase “festina Lente “.
Forse è qui la magia .
Semplice, a piccoli passi, scatto dopo scatto, con l’anima che prende coraggio.

il pane del Leone 🦁

Le ricette dell’ Orso
Barattolo della felicità n.1
Il pane del leone 🦁
A volte si crede che quel che si è, quel che si porta in semplicità non sia abbastanza.
A volte sembra servano molti ingredienti per una buona ricetta.
Poi scopri che un bambino è capace di scorgere un racconto nella farina, di impegnarsi credendo ancor prima sapere, di sognare il gusto del pane prima che sia pronto … In attesa, in attesa, che lieviti, che sia cotto, portando questa magia a chi gli sta vicino.
E pazienza se non sarà soffice e morbido, ben dorato o saporitissimo ma sarà un sogno tra le mani.
Una fiaba bellissima custodita in un vasetto della felicità, da aprire in caso di necessità … Qui sta la magia che il mio amico Leon ha lasciato a tutti.
Ah … Volete sapere se il pane era buono ?
Decidete voi …
A presto
Paolo ✋

www.paolotorno.it

Panni stesi

Leggendo l’etichetta del copripiumino, scopro che ” si consiglia di lavare alla rovescia e di non esporre direttamente al sole per mantenere vivi i colori nel corso del tempo” …

Sembra quasi una prescrizione medica … Sembra quasi che per salvare i nostri colori, nei maremoti delle nostre personalissime lavatrici, è bene lavare sì le macchie e rinnovare le fibre con acqua e sapone ma prestando cura, proteggendoli verso l’interno.

Badando che il disegno delle nostre lenzuola consumate e a volte lise, resti vivo più a lungo possibile, rinnovato intimamente nei colori dal vigore dell’acqua. Lenzuola pronte per essere asciugate, stirate dal vento, rigirate e finalmente stese per noi e per chi intimamente ci conosce, per chi fa parte di casa.

Ricordo il detto ” i panni sporchi si lavano in casa” …

Creato forse per ricordare di non pesare sull’altro ? Di non mostrare i propri mostri ? A non guardare il peccato sul candore dell’anima ? Eppure un tempo il bucato si faceva lungo il fiume, insieme, cantando. Ognuno certo intento a “rasentare” come dicono dalle mie parti, la propria macchia con la cenere di un focolare ma senza nasconderle … che di peccati forse forse non c’è ne erano di così grossi.

A volte addirittura si sostenevano,con la vicina, le lenzuola più lunghe e pesanti, per storcerle e strizzarle meglio …

“Dai Maria, gira ! Strizza ! ” E poi oooop una sbatacchiata al vento e qualche molletta sull’albero più vicino.

Forse che in quelle mani arrossate e screpolate dal vento e dall’acqua, nelle risate e prese in giro con la schiena curva, si nasconda la cura dei colori ?

Ogni lenzuolo portava con sé anni di vita, di notti in bianco, amori proibiti, sangue e piscio, morti, lacrime e nascite, ogni canovaccio legato per trama e ordito al sapore del pane lievitato e delle stoviglie asciugate…

e se il bucato pulito cadeva a terra ?

beh … Il fiume era ed è sempre lì ad attendere in e-statico movimento.

Il mercante dei sogni

Scegliere di credere nei propri sogni pur bislacchi che siano porta da un lato la necessità di confrontarsi quotidianamente con il reale, con il concreto e dall’alto con la spinta di credere, di credere nonostante tutto che si possa fare …

Credere porta magia al di là di cosa si porta nel concreto e mostra gli occhi di chi sogna.

Allora forse po’ di questa magia contagia chi ti sta vicino e forse, questa è la mia speranza, muove una piccola scintilla per cominciare o riprendere il proprio viaggio, non alla ricerca ma alla scoperta.

“si può fare !” diceva il dottor Frankenstein

il vento e l’armonia

non sempre si colgono i particolari come l’ondeggiare leggero delle fronde e dell’armonia che si cela dietro.

Non sempre si riesce a vedere oltre. il vento porta scompiglio ma anche i profumi e la promessa di terre lontane.

A volte basta sapere che c’è quella terra, credere di poter partire a volte è sufficiente ad ispirarci, sapendo di poter godere di quei profumi e sogni pur restando con i piedi sulla sabbia … A volte invece la richiesta è così forte da spingere la nostra barca nuovamente in mare e sfidare le onde.

a volte le sirene vincono a volte sono più silenziose a volte scegliamo la nostra canzone.

Mail

info@paolotorno.it

Cellulare
3397650968

Ri-scopri Il tuo Tempo – il tuo Spazio – la tua Armonia

Consulente in

Filosofia integrata

Mediazione zooantropologica

Crescita Personale – Team Building – Progettazione

Educatore per soggetti fragili e divers…abilità

WhatsApp
Invia