Proprio oggi, all’uscita della scuola un ragazzo distribuiva album di figurine dei calciatori.
Sulla copertina, con volti sorridenti, ragazzi che sembrano già uomini mostrano con orgoglio le maglie sgargianti di questa o quella squadra.
Scorrendo tra le pagine, la didascalia sotto il riquadro dove attaccare la figurina, recita:
nome, età, squadra, ruolo, goal fatti, partite giocate.
Mi chiedo allora se un novello Piccolo Principe, leggendo le stesse pagine non rimanga allibito e divertito dalla mancanza delle informazioni fondamentali :
qual’è il tuo sogno ?
qual’è il tuo colore preferito ?
a cosa pensi prima di addormentarti ?
ti piace cantare mentre corri ?
come si fa a sorridere ?
ti fanno male i piedi quando calci il pallone ?
cose importanti insomma …
ricordandomi che “i grandi” sono complicati da capire mi chiedo se un album con le figurine di persone comuni non possa essere una vera rivoluzione.
Per esempio a pagina 3 c’è la figurina di Nonna Maria magari intenta a rimestare la polenta:
status : felicemente vedova
abilità speciale : rimboccare le coperte ai nipotini
ama stiracchiare le gambe sul divano
gli occhi sorridono quando vede i colombi volare
sogna di aprire un chiosco di caldarroste
la puoi chiamare al numero …
Nel mio sogno vedo una bambina che all’uscita della scuola corre in edicola ad acquistare un pacchetto di figurine chiedendo all’edicolante:
“mi dia per favore quello delle figurine normali!” e scopre tra i vari doppioni di Carlo, Antonio e Giovanni proprio sua nonna … la Nonna Maria.
Forse che collezionare la normalità sia la vera libertà ?

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